Cosa si rischia per chi guarda e trasmette contenuti pirata
Tantissime persone si affidano a siti streaming illegali. Ma è rischioso per chi guarda e anche per chi trasmetti contenuti pirata.
di Martina Lamesta / 22.09.2023
Ormai sono sempre di più le piattaforme che offrono contenuti video attraverso un abbonamento come Prime Video, Now, Netflix, Disney +, DAZN e molte altre. Però, ci sono anche tantissime persone che non vogliono spendere quei soldi e si affidano a siti streaming illegali. Ma non tutti sanno che è molto rischioso per chi guarda e anche per chi trasmette contenuti pirata: scopriamo di più.
Contenuti pirata: tutto quello che c’è da sapere
Secondo una ricerca fatta da Fapav-Ipsos i contenuti video dello sport sono quelli più soggetti a pirateria, infatti, solo nello scorso anno, ci sono stati circa 41 milioni di atti di contenuti illegali, con una percentuale di +178% rispetto al 2017. L’amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Duilio ha parlato anche della nuova “legge anti-pezzotto”, si tratta di un provvedimento contro la pirateria che ha lo scopo di combattere questo fenomeno che nel corso degli anni si è diffuso in maniera eclatante.
Senza ombra di dubbio, è una norma che porterà ad una svolta importante soprattutto per i numerosi utenti che pagano regolarmente gli abbonamenti. Purtroppo, i contenuti pirati hanno anche danneggiato milioni posti di lavoro e anche aziende molto produttive. Proprio per questo motivo è stato necessario adottare questa norma, che dovrebbe far diminuire la condivisione illegale dei contenuti audiovisivi con copyright.
Ovviamente, non riguarda solamente il settore sportivo, ma include anche film, serie televisive, le IPTV e tutto il resto. Ma cosa si rischia per chi guarda e trasmette contenuti pirata? Non ve lo aspettereste mai, ma ci sono multe molto salate e non solo: scopriamo di più.
Cosa si rischia per chi guarda e trasmette contenuti pirata? La verità
L’AGCOM avrà il potere di eliminare in 30 minuti i siti che condividono in maniera illegale i contenuti coperti da copyright, insieme all’Agenzia per la Cybersicurezza, attraverso una piattaforma che grazie alla sua tecnologia, riesce ad oscurare l’intero sito. Secondo Federico Bagnoli, presidente della FAVAP ( Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), dietro a questo fenomeno ci sono delle menti criminali.
Si tratta di una grande soddisfazione per molte piattaforme quando si riesce ad individuare e oscurare questi siti. DAZN, in una nota ha anche ricordato che nella scorsa stagione calcistica, sono stati bloccati 80 siti illegali che hanno trasmesso i match della Seria A. Grazie all’intervento dell’AGCOM, sono riusciti ad eliminare definitivamente questi contenuti. La nota piattaforma sportiva ha preso dei provvedimenti legali e ben 26 siti dovranno risarcire DAZN. Per la fine di settembre, si stimano circa 50 siti.
Ma cosa si rischia per chi guarda e trasmette contenuti pirata? Secondo la nuova “legge anti-pezzotto” ci saranno dei provvedimenti durissimi per tutte e due le parti. Però nel dettaglio, chi gestisce siti illegali, può rischiare anche 3 anni di carcere, mentre chi ne fruisce dovrà pagare una sanzione di ben 5000 euro.